Il
Castello Normanno-Svevo, noto anche come “u Castídde” in barese, rappresenta l'emblema architettonico di Bari, posizionato ai margini della città vecchia. La sua
costruzione risale al XII secolo, commissionata da Ruggero II su preesistenti strutture bizantine, subendo successivamente interventi di recupero e rafforzamento da parte di
Federico II di Svevia nel XIII secolo, all’epoca regnante anche sul magnifico regno di Napoli dove fu costruito un castello molto similare. L'edificio, con una pianta trapezoidale e tre torri angolari imponenti, ha subito varie trasformazioni nel corso dei secoli, incluso un periodo di alterazione rinascimentale durante il regno di
Isabella D'Aragona e Bona Sforza nel XVI secolo.
La sua maestosità e la sua storia lo rendono uno dei monumenti più celebri e rilevanti della città, simbolo della sua ricca storia e posizione geografica di rilievo. Oggi vi parleremo di cosa vedere al suo interno, quali sono i suoi orari e prezzi e alcune curiosità in merito.
Castello di Bari Normanno: Origini e Trasformazioni
La sua grandiosità e maestosità lo pongono tra i monumenti di maggiore rilievo e celebrità all'interno di Bari. Questa imponente costruzione, risalente al XII secolo, oggi funge da museo, trovandosi in prossimità dell'area portuale e della maestosa Cattedrale, conferendo alla sua struttura una posizione geografica di notevole importanza all'interno del centro storico.
Le sue
origini risalgono al 1131, quando fu eretto per volere di Ruggero II, sovrano normanno, su fondamenta bizantine preesistenti. Nel corso dei secoli ha subito danni significativi, soprattutto durante il regno di Guglielmo I il Malo, ma è stato poi recuperato e rinforzato tra il 1233 e il 1240 da Federico II di Svevia. La struttura normanno-sveva si presenta con una pianta trapezoidale, una corte interna e tre alte torri angolari, caratterizzate da una robusta e massiccia costruzione. L'ingresso principale, il portale federiciano, conduce a un cortile interno oggi arricchito da tre sontuosi saloni e una piccola cappella dallo stile classico.
Nel XVI secolo, Isabella D'Aragona insieme a sua figlia Bona Sforza apportarono significative modifiche al Castello, adeguandolo alle tecniche militari del tempo e aggiungendo elementi di lusso all'interno. Queste trasformazioni lo resero in una sontuosa dimora rinascimentale, con una doppia rampa di scale elegante e scenografica che collegava il piano terra ai grandi saloni del piano nobile. Tuttavia, nei secoli successivi, durante il periodo borbonico, il Castello conobbe un progressivo abbandono, diventando prima prigione e poi caserma, fino a quando nel
1937 divenne sede della Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Puglia e Basilicata.
Successivamente, attraverso lavori di restauro e riqualificazione, nel 2017 la Soprintendenza trasferì i propri uffici nel complesso di Santa Chiara, rendendo fruibile al pubblico il primo piano del Castello.
Al
pian terreno del Castello è collocata la Gipsoteca, che ospita repliche in gesso di importanti opere scultoree presenti nei monumenti e nelle cattedrali pugliesi, realizzate nel 1911 da Pasquale Duretti e Mario Sabatelli in occasione dell'Esposizione Etnografica Regionale per il Cinquantenario dell’Unità d’Italia. Solo in
alcuni giorni i visitatori possono ammirare la Gipsoteca, una raccolta di repliche in gesso delle opere scultoree presenti nelle chiese e nei monumenti pugliesi. Inoltre, due piccole aree di scavo archeologico mostrano antiche strutture bizantine, offrendo una finestra sulla storia millenaria del sito.
Inoltre, sono presenti due piccole
aree di scavo archeologico che mettono in luce antiche strutture bizantine.
Per scoprire
gli orari e i costi del Castello Svevo di Bari ti rimandiamo direttamente al sito del Ministero dei Beni Culturali.
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Restauri e Rinascita del castello Svevo Normanno di Bari: dalla Decadenza alla Valorizzazione Culturale
Abbiamo visto come dopo un periodo di declino durante la dominazione borbonica, il Castello trovò una nuova vita nel 1937 come sede della
Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Puglia e Basilicata. Successivamente, attraverso lavori di restauro e riqualificazione, il Castello è stato trasformato in uno spazio pubblico, ospitando mostre, eventi culturali e raccolte artistiche che valorizzano la sua storia e la sua importanza culturale. Immaginate la bellezza di questo luogo durante le splendide sere d’estate. Attualmente, infatti il Castello è luogo di mostre temporanee ed eventi culturali, mantenendo intatta la sua funzione di scoperta e di divulgazione storico-artistica.
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